Stanno iniziando i questi giorni presso l’IRCCS di Candiolo i primi interventi con l’ausilio della realtà aumentata. Una telecamera inquadrerà l’organo interessato dall’intervento mentre il chirurgo potrà vedervi sovrapposti i modelli 3D realizzati dalle TAC e dalle Risonanze Magnetiche. In questo modo, grazie all’integrazione tra immagini reali e virtuali, il medico non dovrà mai distogliere lo sguardo dall’area sulla quale sta svolgendo l’operazione, mantenendo al massimo la concentrazione e la precisione: così, grazie a questa implementazione, sarà possibile minimizzare l’impatto sui tessuti sani durante gli interventi.
Il dottor Francesco Porpiglia, ordinario di Urologia Oncologica dell’Università degli studi di Torino e responsabile dei reparti di Urologia di Candiolo e Orbassano, effettuerà i primi interventi di questo genere. “Partendo dalle immagini radiologiche di Tac o risonanza magnetica è possibile ottenere ricostruzioni tridimensionali dell’organo e della massa tumorale. Questi modelli si sono rivelati molto utili nella fase di pianificazione dell’intervento in quanto forniscono al chirurgo una visione spaziale dell’organo e della malattia, difficilmente raggiungibile a occhio nudo”, ha spiegato lo stesso Porpiglia.
La realtà aumentata potrà supportare completamente il chirurgo nell’individuazione in tempo reale delle parti che dovranno essere oggetto dell’asportazione chirurgica. Questa applicazione tecnologica in corso a Candiolo non è ancora parte della pratica clinica più diffusa: l’IRCCS ha cominciato già 4 anni fa a lavorare con le immagini 3D e l’equipe del dottor Porpiglia ha già effettuato numerosi studi e alcune pubblicazioni con l’intenzione di estendere il più possibile la conoscenza delle potenzialità di questa tecnica innovativa.