Il progetto CryForm, della professoressa Elena Simone del DISAT Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia del Politecnico di Torino, ha al centro lo studio di nuovi agenti stabilizzanti naturali per l’industria agroalimentare, materiali cristallini biocompatibili e biodegradabili. Infatti, una delle sfide in atto nel campo della farmacologia e delle biotecnologie è rendere facilmente assorbibili farmaci e additivi, utilizzati in agricoltura e nella produzione di alimenti, senza ricorrere ad agenti stabilizzanti sintetici, che oltre a poter essere causa di allergie incidono anche negativamente sulla produzione di CO2.
Le sostanze che verranno sviluppate nel corso del progetto daranno la possibilità di realizzare nuove formulazioni facilmente solubili il cui rilascio di principi attivi potrà avvenire in maniera controllata. Attraverso lo studio e la miglior comprensione dei meccanismi di cristallizzazione dei materiali organici sarà possibile dare a queste formulazioni applicazioni farmaceutiche, agrochimiche e alimentari più sicure, sostenibili ed economiche.
Il progetto, che metterà a disposizione di tutta la comunità scientifica nuove conoscenze essenziali in quest’area di ricerca, permetterà di creare anche sostanze meno dannose per l’uomo in campo farmaceutico e cosmetico oltre a sviluppare formulazioni impiegate in campo agricolo più sostenibili e sicure. Il miglioramento nella sostenibilità di questi processi produttivi è in linea con le richieste del Green New Deal europeo, l’accordo comunitario relativo alla trasformazione dell’Unione Europea in un’economia moderna ed efficiente a partire dall’impego delle risorse.
Elena Simone ha spiegato: “L’obiettivo di CryForm è di studiare materiali organici cristallini per capire come poterli utilizzare nella formulazione di prodotti più complessi da utilizzare nei settori alimentare, farmaceutico e agrochimico. Non vedo l’ora di iniziare questo progetto che mi permetterà di lavorare con ricercatori di talento provenienti da diverse discipline scientifiche, e di creare nuove collaborazioni con istituzioni accademiche e industrie.”