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La startup torinese CarpeCarbon avvia la costruzione del primo impianto nazionale per la cattura diretta di CO2 dall’aria

Grazie a un finanziamento di 1,7 milioni di euro verrà usata la tecnologia DAC per un'efficiente cattura di anidride carbonica senza compromettere risorse critiche o l'energia rinnovabile.

CarpeCarbon è una startup con sede a Torino che si appresta a costruire il primo impianto italiano per la cattura diretta di anidride carbonica dall’aria. L’ambizioso progetto è possibile grazie a un finanziamento di 1,7 milioni di euro assegnati dall’iniziativa Tech4Planet di CDP Venture Capital e da 360 Capital, oltre che da altri sostenitori, tra cui la rete Club degli Investitori e il fondo di co-investimento PiemonteNext, di cui fa parte Finpiemonte.

L’azienda si sta distinguendo come pioniera nel settore, sviluppando un impianto basato sulla tecnologia DAC (Direct Air Capture) che nel panorama italiano finora è stata utilizzata solamente per la realizzazione di un impianto pilota in Puglia, realizzato nel 2018 dalla società svizzera Climeworks. I fondi ottenuti saranno impiegati per completare lo sviluppo di quest’applicazione tecnologica per renderla pronta per l’implementazione nel primo impianto, che sorgerà in Piemonte.

La tecnologia DAC di CarpeCarbon supera alcune delle sfide e dei punti critici tipici della cattura diretta di CO2 dall’aria. La startup afferma che molte delle attuali tecnologie DAC sono estremamente intensive dal punto di vista energetico e spesso dipendono da minerali critici per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Al contrario, l’approccio innovativo di CarpeCarbon offre una soluzione energetica scalabile ed efficiente per rimuovere quantità significative di CO2 dall’atmosfera, senza compromettere la transizione energetica o dipendere da risorse critiche. L’azienda fa affidamento su energia rinnovabile, evita l’uso di sostanze chimiche nocive e costruisce la sua supply chain senza dipendere da materie prime critiche.

Il contesto globale, come evidenziato nell’ultimo rapporto dell’IPCC, sottolinea l’importanza delle tecnologie di cattura di anidride carbonica per mantenere la temperatura globale entro limiti accettabili, specialmente considerando la limitata disponibilità di budget di carbonio. In questo contesto, soluzioni come la DAC diventano sempre più cruciali, e progetti ambiziosi come quello di CarpeCarbon assumono un ruolo fondamentale nella lotta contro i cambiamenti climatici.

Il CEO di CarpeCarbon, Giuliano Antoniciello, ha commentato con entusiasmo il progetto imprenditoriale, sottolineando la sua rilevanza nei confronti degli obiettivi climatici e dell’Accordo di Parigi. Ha inoltre evidenziato il valore del team aziendale, giovane, appassionato e altamente competente, con oltre 65 anni di formazione avanzata in settori STEM, che spaziano dalla chimica della cattura del carbonio all’ingegneria energetica.

Autore

Luca Coppolella
Head of Content

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