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Utravel diventa Società Benefit e punta su un nuovo modello di turismo responsabile e da local per under 30

La Corporate startup del Gruppo Alpitour propone un nuovo modello di turismo circolare, attento alle comunità locali, operando in modo responsabile e trasparente nei confronti di persone e territorio.

C’è una generazione per cui viaggiare è una priorità assoluta, più ancora di comprare una macchina o una casa: è la Gen-Z o Post Millennial, che in Italia conta circa 9 milioni di persone nate tra il 1995 e il 2012, affamate di avventura ma anche desiderose di immergersi in esperienze autentiche dove poter instaurare relazioni profonde, nel pieno rispetto di ciò che li circonda.

Il cuore di Utravel, la corporate startup di viaggi dedicata ai giovani under 30 del Gruppo Alpitour, batte proprio in quella direzione: offrire una proposta di viaggio alternativa, capace di far crescere chi viaggia in sinergia con le comunità locali.

L’impegno a voler generare un impatto positivo sulle persone e le destinazioni si è concretizzato e formalizzato proprio quest’anno nello statuto aziendale, quando da startup di viaggi è diventata una Società Benefit. Un percorso perfettamente in linea con i princìpi, che la rappresentano:

  • autenticità, che si realizza nella proposta di avventure vere in sinergia con le persone e i territori visitati;
  • opportunità di viaggiare a prezzi accessibili;
  • scoperta, di sé e dell’altro, attraverso l’incontro di nuove culture, persone e luoghi;
  • rispetto per l’ambiente e le comunità ospitanti;
  • condivisione dell’esperienza con nuovi amici;
  • libertà di scegliere come vivere l’avventura, senza sentirsi necessariamente legati a un gruppo.

Il rispetto della mission e dei valori cardine di Utravel ha trovato riscontro anche nella community degli Utravelers infatti, più del 90% ritiene che ci sia coerenza tra quello che viene proposto e l’esperienza offerta.

Esperienza, autenticità, consapevolezza: la risposta di Utravel ai bisogni dei giovani viaggiatori

Nata 4 anni fa dall’intuizione di due giovani dipendenti di Alpitour, Gianluca di Donato e Carlotta Gaddo, oggi Utravel è un vero proprio brand di riferimento per i viaggiatori under 30, che ha come obiettivo quello di proporre un nuovo format di viaggio, trasformando la vacanza in un’avventura fatta di incontro e crescita personale in cui i giovani vivono in sinergia con le persone, le culture e i territori che li accolgono.

Gianluca Di Donato, CEO di Utravel, ha dichiarato: “Ci rivolgiamo alle future generazioni perché il mondo straordinario che noi tutti abitiamo sarà il loro e va vissuto ed esplorato con responsabilità. Crediamo in una generazione di esploratori appassionati e siamo convinti che partenza sia sinonimo di avventura, incontri, condivisione, dialogo e, quindi, crescita. Una consapevolezza che negli anni ha preso forma in una community di migliaia di giovani viaggiatori pronti a scoprire il mondo e sé stessi, un viaggio indimenticabile alla volta”.

Con oltre 30 destinazioni, Utravel ha accompagnato in giro per il mondo più di 15.000 ragazzi e creato un’appassionata community composta da viaggiatori, content creator, videomaker, fotografi e Guru, le figure di riferimento per gli Utravelers prima, durante e dopo il viaggio.

Cosa significa essere una Società Benefit: vision e valori del travel brand Utravel

Il percorso di Utravel come Società Benefit nell’impegno ad avere un effetto positivo sull’ambiente e sulle persone si sviluppa su due direttive.

La prima riguarda le destinazioni in cui opera: favorire lo sviluppo economico e la crescita sociale delle comunità attraverso collaborazioni con onlus, local partner e in generale con realtà che amplifichino l’efficacia delle azioni di Utravel. Esempi concreti di questo impegno sono: il lancio nei prossimi mesi di un’applicazione che darà visibilità ai local partner e l’organizzazione di iniziative ed esperienze local a impatto positivo come la raccolta della plastica e dei rifiuti. Inoltre, dopo l’esperienza positiva in Kenya con il Guru locale che permette di vivere la meta come chi è nato e cresciuto in quel luogo, Utravel punta ora ad ampliare il proprio network di local Guru in tutte le destinazioni.

Il secondo obiettivo invece si riferisce alla volontà di favorire la crescita personale e professionale delle nuove generazioni e dei giovani viaggiatori tramite la creazione di occasioni di incontro e confronto tra culture. Un impegno sposato anche all’interno della società stessa, con la promozione di una cultura aziendale volta all’inclusione e alla valorizzazione della diversità, con l’attenzione alla flessibilità lavorativa (è possibile per i dipendenti fare smart working in tutto il mondo con poche settimane all’anno a Torino, sede di Utravel, per mantenere il team coeso) e la creazione di percorsi lavorativi stabili nel turismo.

“Non perseguiamo il solo scopo di lucro, ma finalità di beneficio comune. Vogliamo creare un turismo capace di far crescere chi viaggia con noi e le comunità che ci accolgono”, afferma Martina Antoniotti, Head of Marketing and Communications Utravel.

Un nuovo modello di turismo che predilige attività local: l’offerta “Club”

In un momento storico in cui è il bagaglio esperienziale a contare davvero, Utravel ha voluto trasferire lo stesso paradigma ai viaggi: il fulcro non tanto è il dove ma il come. Questo si traduce in un nuovo modello di turismo circolare, in cui il viaggiatore non è un semplice turista, ma ha l’opportunità di scoprire sé stesso esplorando il mondo attraverso avventure autentiche e consapevoli, nel pieno rispetto dei luoghi che lo ospitano.

In quest’ottica, le esperienze proposte consentono agli Utravelers di vivere il viaggio in modo immersivo, da veri local. Per citarne solo alcune: imparare la lingua swahili in una scuola di Zanzibar con l’aiuto di un maestro locale; visitare mercati, villaggi e botteghe in Kenya a bordo di un tuk tuk insieme ad una guida keniota; vivere la vita di villaggio tra casette colorate, vicoli e negozietti o trascorrere una giornata in campagna in compagnia di un’autentica famiglia del luogo, immersi nella natura incontaminata della Repubblica Dominicana.

Tra le soluzioni offerte da Utravel, quella che meglio rispecchia questo modello turistico è il Club: si sceglie un hotel come punto di partenza per tutte le attività che si vivono durante la vacanza, ma ogni viaggiatore può scegliere liberamente le esperienze che desidera fare, contando sempre sull’appoggio del Guru, che fornisce suggerimenti e consigli per vivere la destinazione nel modo più autentico.

Uno sguardo al futuro

Sono tanti i progetti di Utravel per il futuro: nel corso del 2023, alle già oltre 30 destinazioni attuali sparse in tutto il mondo, si aggiungeranno nuove mete nel Sud-Est Asiatico e Sud America. Il lavoro di ricerca è inarrestabile, per portare sempre più ragazzi a scoprire il mondo, cercando allo stesso tempo di fare la differenza non solo per le nuove generazioni che viaggiano, ma anche per quelle che accolgono i viaggiatori nella destinazione finale.

Per facilitare l’esperienza digitale dei viaggiatori nei prossimi mesi verrà lanciata l’app di Utravel, che consentirà di avere a portata di click tutte le attività da vivere con il local partner e/o quelle che hanno un impatto positivo, sociale o legato alla valorizzazione del territorio, sulla destinazione. Queste informazioni verranno poi integrate con un ulteriore approfondimento rispetto agli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) di riferimento. Infine, per rendere il viaggio sempre più vero e originale, Utravel sta lavorando per ampliare la rete di local Guru nelle varie mete in giro per il mondo.

(Fonte: comunicato stampa Utravel)

Autore

Luca Coppolella
Head of Content

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