Addax Biosciences è stata costituita nel 2017 ed è nata dal trasferimento tecnologico dal centro di ricerca di Anatomia Patologica dei Dipartimenti di Scienze Mediche e di Oncologia e dai risultati del team di ricerca della Prof.ssa Bussolati del Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Torino.
Addax, incubata da 2i3T, ha ottenuto in questi anni importanti risultati scientifici nell’individuazione di un nuovo fissativo istologico, il GAF, pensato per sostituire la formalina nei laboratori di istopatologia senza alcun impatto negativo sulla precisione e attendibilità diagnostica. Quest’ultima, infatti, è molto utilizzata tutt’ora nonostante se ne conosca la tossicità e sia cancerogena. Sotto il punto di vista imprenditoriale e scientifico, Addax negli ultimi anni ha ottenuto il brevetto internazionale della propria sostanza, le certificazioni necessarie per l’inserimento nel mercato statunitense, ha aumentato le dimensioni e la struttura organizzativa del proprio team.
Il GAF, ideato da Addax Biosciences, consentirà di tutelare le figure professionali che operano nei laboratori riducendo la loro esposizione al rischio e i costi connessi all’utilizzo di dispositivi di protezione individuale specifici. Il merito dell’aver tradotto in progetto imprenditoriale di successo i risultati delle evidenze scientifiche raccolte in laboratorio sono dell’Ing. Michela Gastaldi, che si è occupata di curare e ottimizzare i processi produttivi utili a portare GAF sul mercato.
“Simili risultati rappresentano perfettamente gli esiti virtuosi di ciò che intendiamo per trasferimento tecnologico: l’innovazione ideata e sviluppata all’interno dell’Ateneo trova realizzazione in una impresa innovativa attraverso un percorso di accompagnamento dei ricercatori da parte dell’Incubatore d’Impresa dell’Università degli Studi di Torino 2i3T nella realizzazione della loro idea”, ha dichiarato Cristina Prandi, Vicerettore alla Ricerca e al Trasferimento Tecnologico dell’Università degli Studi di Torino. “In questo senso, la filiera che si realizza negli Atenei dalla ricerca sino all’incubazione d’impresa rappresenta uno strumento indispensabile e di elevato potenziale per all’attrazione di investimenti sul territorio”.
Silvio Aime, Presidente dell’Incubatore 2i3T, ha aggiunto: “Riteniamo che questo traguardo rappresenti un risultato del sistema territoriale e testimoni l’importanza dell’intervento delle risorse pubbliche ed i risultati che si possono raggiungere integrando l’intervento delle risorse pubbliche, il prossimo passo che ci vedrà impegnati è di sviluppare la rete di strutture sanitarie che potranno introdurre nei loro processi il prodotto a salvaguardia del personale, per questo passo speriamo di poter contare sul supporto della Sanità regionale che permetterebbe anche completare un percorso virtuoso”.