Lars Carlström, già founder di Britishvolt, vuole portare in Italia la sua newco, Italvolt. Torino e il Piemonte sono in prima linea per inserirsi come location dello stabilimento in cui Carlström prevede di investire 3 miliardi di euro grazie a cui generare un indotto di 15.000 posti di lavoro già entro il 2023. Northvolt e Britishvolt si occupano della produzione di batterie per auto elettriche e Torino potrebbe assolutamente essere il luogo adatto per ospitare la gigafactory da 100 ettari, che potrà essere costruita da zero oppure riqualificando zone industriali attualmente dismesse contribuendo, quindi, anche al rilancio dei relativi quartieri interessati dall’intervento.
Il tessuto produttivo e l’attività di studio e ricerca della nostra città hanno recentemente accelerato la loro polarizzazione verso l’elettrico. Stellantis sta facendo la sua parte grazie alla sua 500E Full Electric prodotta nello stabilimento di Mirafiori, all’installazione in città di postazioni di ricarica e di sharing di auto elettriche del gruppo marchiate LeasysGO, al lavoro di FPT Industrial e CNH per la realizzazione di motori elettrici per mezzi pesanti a zero emissioni. Inoltre, il gruppo automotive ha attivato dei corsi specifici di formazione per addetti esperti in motorizzazioni elettriche e ibride. Oltre alla già citata LeasysGo, anche il gruppo Gavio attraverso la controllata ASTM sta pianificando l’installazione di postazione di ricarica rapida lungo le autostrade piemontesi, mentre IrenGO, il green office di Iren, ha già cominciato l’installazione nelle vie del capoluogo. Invece, sul fronte dell’istruzione, EDISU Piemonte ha recentemente presentato il servizio Next-To, con il quale offrire servizi tecnologici legati alla mobilità a impatto zero per servire le residenze universitarie del territorio. Anche il Politecnico di Torino gioca un ruolo da protagonista: installazione di sistemi di accumulo ed erogazione di energia elettrica in ambito automotive, attivazione di un corso di specializzazione biennale nell’ambito del progetto UE Battery 2030+, supporto a Enermove, la startup che sviluppa sistemi di ricarica e alimentazione wireless per veicoli elettrici da collocare sotto il manto stradale per garantire alimentazione alle auto durante il loro utilizzo.
A maggio dello scorso anno è stato confermato che Torino ospiterà il Centro nazionale per la ricerca e innovazione sulla mobilità e sull’automotive, come previsto dal Decreto Rilancio, per cui il Governo ha stanziato 20 milioni di euro. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino, ritiene che questa potrebbe essere una leva assolutamente favorevole per far aggiudicare a Torino la nomina come futura location dello stabilimento Italvolt: “L’azione del territorio sta fortunatamente accelerando, stiamo lavorando su più fronti. Torino deve potenziare la leadership nell’automotive e tenere alto il tema dell’innovazione. Dobbiamo avanzare sul centro di ricerca nazionale per sostenere la competitività dell’auto nella transizione tecnologica ed ecologica. Occorre lavorare sulla mobilità sostenibile declinata su gomma e ferrovia: sulle emissioni, sui combustibili alternativi come l’idrogeno, sulle batterie e tecnologie collegate, sull’elettrificazione, il powertrain e la digitalizzazione della mobilità. Il fatto che ci siano aziende che vogliano investire qui non deve essere come qualcosa di casuale. La missione del territorio deve essere ben chiara con una precisa politica di attrazione e coerente con un piano nazionale sull’automotive”.