La crisi climatica e ambientale che stiamo affrontando, unità alla siccità estiva, ha portato l’attenzione delle istituzioni sul problema della dispersione idrica: il fenomeno raggiunge il 33% in Piemonte per quanto riguarda l’acqua potabile, a Torino supera il 34% e in alcune zone dell’area metropolitana raggiunge quota 60%, a causa delle condizioni problematiche della rete idrica. Per contrastare questi sprechi l’azienda SMAT – Società Metropolitana Acque Torino S.p.A. installerà a Torino 50.000 sensori entro i prossimi tre anni.
Ogni sensore servirà un condominio torinese, e permetterà di valutare l’entità di eventuali perdite presenti nelle reti idriche, sia pubbliche che private, comunicando in tempo reale consumi troppo elevati. Parallelamente occorrerà un intervento di sostituzione delle tubature nelle zone dove gli acquedotti hanno oltre 50 anni. L’investimento totale sarà di 486 milioni, incluse le opere che sono state programmate grazie al PNRR: 165 milioni verranno erogati dallo Stato e 321 verranno dal cofinanziamento dei cittadini attraverso le tariffe dell’acqua comunali.
Paolo Romano, Presidente di SMAT, ha dichiarato: “L’installazione va fatta entro il 2026 anche per non perdere i fondi del PNRR. Al momento ce ne sono già 2.000, successivamente completeremo la parte centrale della città per concludere nelle varie circoscrizioni in modo armonioso”.
Quest’estate era stata presentata una relazione sulla dispersione idrica dall’assessore regionale Matteo Marnati, che aveva dichiarato: “Dobbiamo salvare ogni litro di acqua potabile a disposizione, perché le riserve sono finite. L’acqua che sta scendendo oggi sui bacini idroelettrici è dovuta purtroppo allo scioglimento dei ghiacciai per l’innalzamento dello zero termico, quindi non è una bella notizia: arriva acqua, ma stiamo perdendo le riserve”.