Il Politecnico di Torino ha ospitato il meeting di avvio del progetto europeo MEloDIZER, coordinato dall’Ateneo torinese, che coinvolge un consorzio di 18 partner provenienti da 9 Paesi dell’Unione Europea, oltre a Svizzera e Israele. Il progetto si concentra sulla distillazione a membrana, una tecnologia promettente per la dissalazione dell’acqua ad alta salinità e il riutilizzo delle acque contaminate.
L’obiettivo della ricerca è la fabbricazione di componenti di distillazione a membrana su larga scala e sostenibili, che sostituiscono materiali dannosi con altri non nocivi e si basano sui principi della chimica verde. L’efficienza energetica della tecnologia è un altro aspetto su cui verrà posto l’accento, operando utilizzando solo calore di scarto o energia solare. Il progetto, finanziato dall’Unione Europea, ha un contributo di oltre 7 milioni €, di cui 1,4 destinati al Politecnico di Torino, e avrà una durata di quattro anni. Saranno sviluppati e testati prototipi a livello industriale nei settori tessile, chimico, acquacoltura e bevande per il recupero dell’acqua contaminata. L’obiettivo è di ridurre l’impronta idrica del comparto produttivo e avvicinarsi al target rifiuti-zero, recuperando anche materie prime secondarie di valore dalle acque contaminate.
Inoltre, MEloDIZER intende dimostrare il funzionamento di sistemi di produzione di acqua potabile passivi, autonomi, economici e su piccola scala, utilizzando come unica fonte energetica l’energia solare. L’ambizione del progetto è contribuire all’utilizzo sostenibile della risorsa idrica, all’accesso alle materie prime critiche e alla transizione verso processi azionati da energie rinnovabili. CleanWaterCenter@Polito del Politecnico di Torino ospiterà i laboratori per lo sviluppo dei prototipi di questa tecnologia innovativa per il trattamento sostenibile delle acque.
Il professor Alberto Tiraferri, docente del Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture-DIATI del Politecnico e coordinatore del progetto insieme al professor Matteo Fasano del Dipartimento di Energia-DENERG, spiega che “con questo progetto raggiungeremo la prossima generazione della tecnologia, sia considerando le più alte prestazioni e l’efficienza energetica, sia dal punto di vista della sostenibilità dei materiali e del tipo di fonti energetiche utilizzati, dimostrandone quindi l’implementazione per la riduzione dell’impronta idrica delle industrie e per l’approvvigionamento di acqua potabile in zone soggette a forte siccità“.