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Business community torinesi tra il XIX e XXI secolo

L'immagine di Torino viene spesso legata a quella di una città nata e cresciuta all'ombra della FIAT e della sua produzione automobilistica. Fino a poco tempo fa si tendeva ad ignorare un ricco tessuto di uomini e aziende diversi che, almeno fino agli anni '30 del Novecento, ha strutturato la comunità imprenditoriale. Quella che oggi chiameremmo la business community.
Business community torinesi tra il XIX e XXI secolo

Torino si è distinta come un importante centro industriale, tra il XIX e XX secolo, grazie alla presenza di diverse fabbriche e aziende nel settore automobilistico, tessile e metalmeccanico.

La crisi edilizio-bancaria e il mercato creditizio

Tra il 1889 e il 1892 si assiste ad una crisi edilizio-bancaria che interessa tutta la Nazione e si ripercuote anche sul mercato creditizio torinese. La crisi di Torino si traduce in una serie di conseguenze negative per la città e la sua popolazione:

  • Le fabbriche chiudono e molti lavoratori perdono il loro impiego.
  • Si sviluppano tensioni sociali tra le classi lavoratrici e la classe dirigente, portando a scioperi e proteste.
  • Il consenso verso il Governo e i partiti politici al potere diminuisce bruscamente poiché vengono percepiti come incapaci di affrontare e risolvere la situazione.

Dopo il 1894 si inizia a vedere una graduale ripresa economica a Torino, grazie alla diversificazione dell’industria locale. In virtù del fatto che la business community torinese, già a fine ‘800 era impegnata su più fronti, gli istituti di credito locali non limitano la propria sfera d’azione.
La Banca di Torino non si attiene unicamente al settore edilizio (contrariamente al Banco sconto e sete) e adotta una strategia plurisettoriale. Il suo interesse copre imprese di trasporti (Tramvie a vapore occidentali della provincia di Torino, Tramways e ferrovie economiche, Ferrovia Mantova-Modena) e settori diversi (Cartiera italiana, Società anonima Cirio, Società carbonifera di Monte Promina).
Nel 1894 questa lungimiranza  le permette, in fase di liquidazione, di rimanere attiva e di poter trasferire i propri capitali verso altre imprese più floride, come le “Bonifiche ferraresi”.

Diversificare gli investimenti è sempre la scelta migliore

La diversificazione degli investimenti pare essere uno dei motivi che ha permesso di salvaguardare l’economia torinese. Gli istituti di credito che hanno deciso di investire nell’edilizia lo hanno fatto acquisendo quote modeste o minoritarie all’interno di un portafoglio prudentemente polisettoriale.
Sostenendo e assecondando atteggiamenti improntati alla prudenza, la piazza torinese è in grado di salvaguardare la maggior parte dei capitali, in un momento storico decisamente complicato.
Proteggere i propri investimenti è un must per i banchieri torinesi dell’epoca che mirano a dividere l’impegno con le grandi banche: per gli investimenti più rischiosi lavorano al fianco di grandi istituti di credito e quando agiscono in solitaria, prediligono investimenti diversificati.
Così i Kuster, i Marsaglia, i Ceriana e i De Fernex, antiche famiglie torinesi, investono nei trasporti (ferrovie e tramvie), in campo estrattivo (Società torbiere italiane), alimentare (Boringhieri e C., Società dei Molini di Collegno e Felizzano) e nelle prime società elettriche (Società anonima di elettricità sistema Cruto).

I banchi privati e gli enti di credito

I banchi privati suddividono così i rischi dell’azionariato diffuso degli istituti di credito, su cui scaricano, nelle fasi sfavorevoli, le proprie quote ‘scottanti’.
Alcune tra le grandi Banche torinesi passano in liquidazione e si salvano banchieri privati e alcuni enti di credito. Tra questi il Banco sconto e sete e due realtà torinesi che conosciamo bene: la Cassa di risparmio di Torino (incorporata nel 2002 nel Credito Italiano insieme ad altre Banche e rinominata in Unicredit Banca) e le Opere pie di San Paolo (precursore di Fondazione Compagnia di San Paolo, tra le maggiori fondazioni private europee di origine bancaria).

La loro natura, in bilico tra l’esercizio del credito e le attività benefiche, le colloca al di fuori dei network creditizi. I vertici aziendali appartengono solitamente ad antiche famiglie dell’aristocrazia torinese, spesso impegnate nel campo assicurativo-bancario e filantropico. Grazie ai loro titoli nobiliari sono percepite come “tranquillizzanti” e offrono maggiori garanzie rispetto a iniziative imprenditoriali più avventate.

Crt e San Paolo, cruciali per sostenere l’economia torinese durante la crisi edilizia, restano ancorate a scelte di investimento più caute fino agli ultimi anni dell’Ottocento. In seguito mostrano apertura anche verso attività bancarie più comuni:

  • prestiti personali e aziendali,
  • servizi sui conti correnti,
  • titoli di Stato.

Nascita delle prime business community

Sono gli imprenditori cotonieri ad avviare l’abbozzo di un sistema imprenditoriale. Verso la fine del XIX secolo il settore cotoniero torinese risulta dominato da un nucleo imprenditoriale di origine elvetica, accomunato dall’appartenenza alla comunità protestante.
A Torino i cotonieri protestanti stranieri trovano una realtà collegata all’antica presenza valdese.
Nonostante l’integrazione tra le due componenti sia parziale, la comunità protestante torinese costituisce per i cotonieri svizzeri un luogo di socialità. Comunicano in francese, la lingua commerciale dell’epoca che diventa denominatore comune, nonostante la provenienza da cantoni diversi.

Impegnati in società di persone (Wild Planta e C., Wild Abegg e C., F. e C. Jenny e C.) o in più ampie società anonime (Manifattura di Cuorgnè, Manifattura di Rivarolo e San Giorgio Canavese), gli imprenditori protestanti si mostrano precocemente disponibili a muoversi secondo una strategia di alleanze, a differenza dei concorrenti cattolici (Mazzonis, Poma) arroccati su una rigida identificazione tra impresa e famiglia.
I De Planta, Emilio Wild, Augusto Abegg, i Bass, i Bosio e, più tardi, i Leumann e i Koelliker, costituiscono una presenza forte. Investono in settori merceologici diversi e fanno rete con gruppi appartenenti alla loro religione e/o con parenti impegnati in nel settore meccanico (Schlapfer, Wenner), nella concia (Bietenholz) o nella produzione di liquori e birra (Freund, Bosio, Boringhieri). Partecipano anche ad iniziative strategiche come le ferrovie e le prime società elettriche.

L’elettricità e la modernizzazione dei torinesi

Il business dell’elettricità a Torino a inizio novecento è caratterizzato da una crescita significativa grazie all’espansione dell’industria e all’introduzione di nuove tecnologie elettrotecniche. L’energia elettrica svolge un ruolo chiave nello sviluppo economico e sociale della città, contribuendo alla modernizzazione e alla trasformazione della vita quotidiana dei torinesi.
Nel 1893, viene fondata la Società Italiana di Elettricità (SIE), che si occupa di installare i primi impianti di illuminazione pubblica a Torino. Tuttavia, la SIE appartiene principalmente a investitori stranieri. Nel 1898 nasce quindi la Società di Elettricità Edison Volta (EEV), una società italiana che ha l’obiettivo di creare un’industria elettrica nazionale che consenta di liberarsi dalla dipendenza verso gli investitori stranieri.

Se la business community regge, nonostante il crack edilizio, è anche grazie al panorama imprenditoriale in forte crescita. L’obiettivo principale di queste rete di contatti era fornire vantaggi a tutti i membri coinvolti come accesso a informazioni privilegiate, opportunità di business e sinergie aziendali.

Il settore meccanico e la sua importanza per lo sviluppo automobilistico

Uno dei settori di spicco è quello meccanico che si affaccia al nuovo secolo con imprese che realizzano carrozze a trazione animale, vagoni ferroviari (Diatto), macchine utensili, armi (Ansaldi), fonderie per caratteri tipografici (Nebiolo), ferramenta (Way, Assauto) ecc…
Lo sviluppo dell’auto deve molto a questo settore, soprattutto dal punto di vista tecnico. Gli ingegneri, i tecnici, i piloti e i collaudatori che nelle officine dell’ultimo ventennio dell’Ottocento hanno acquisito abilità tecniche, si rivelano una risorsa preziosa per le nascenti imprese automobilistiche.

Nei primi anni del Novecento, Ansaldi e Ceirano (automobili) provano ad avviare imprese di loro proprietà. Il continuo alternarsi di risoluzioni e costituzioni societarie sembra mostrare una scarsa disponibilità alla delega e alla condivisione delle scelte. Si tratta di un atteggiamento naturale per figure abituate a muoversi in totale autonomia.
Tuttavia questo non impedisce una circolazione delle competenze essenziale per il successivo decollo dell’auto. Alcuni protagonisti dell’epoca, dapprima attivi in proprio, vengono poi assunti in qualificati ruoli tecnici nelle società impegnate nel nuovo settore.

La nascita della Fiat – Fabbrica Italiana Automobili Torino

La Fiat nasce come impresa di assemblaggio dei componenti auto. Le faticose negoziazioni con le imprese dell’indotto per la realizzazione di componenti e accessori, indispensabili per la creazione delle prime auto, (spesso pezzi unici personalizzati), sono alla base di una situazione inaccettabile per la Fiat e la spingono verso più stringenti forme di verticalizzazione.

Nel 1905-1906 la Fiat assorbe e potenzia numerose società impegnate nella fonderia, nella carrozzeria e nella produzione di accessori diversi. Questo le permette di internalizzare molti step produttivi e arrivare così più preparata, rispetto ai concorrenti, quando nel 1907, sull’Italia e su Torino si abbatte una nuova crisi particolarmente grave per il settore automobilistico.

Industriali che hanno contribuito all’innovazione delle business community in Piemonte

Sono tante le figure che hanno contribuito allo sviluppo tecnologico in Piemonte e all’evoluzione dell’industria italiana. Tra queste, sicuramente si deve molto a Giovanni Agnelli, fondatore della FIAT e Adriano Olivetti, padre dell’azienda di macchine da scrivere Olivetti.
Si possono considerare figure ispiratrici per la business community odierna. La loro visione lungimirante ha influenzato la comunità imprenditoriale torinese che è cresciuta e si è sviluppata grazie a chi, come loro, ha visto nelle innovazioni industriali un alleato per il business.

Fare rete a Torino e creare business community nel 2023

La creazione di reti di cooperazione tra imprese per condividere le conoscenze, le risorse e stimolare l’innovazione tecnologica è una delle buone pratiche alla base delle business community.
L’ecosistema del business torinese può contare su alcuni punti di riferimento che supportano la crescita delle imprese innovative e ne favoriscono il networking.

ToTeM Torino Tech Map

ToTeM Torino Tech Map è un progetto curato da The Doers e pensato per innovatori che studiano e lavorano a Torino. Si rivolge a imprenditori locali e a chi ha un progetto d’impresa fornendo la mappatura aggiornata degli attori dell’ecosistema torinese dell’innovazione.
L’iniziativa è promossa da alcuni enti che formano la business community torinese.

Club degli Investitori

Il Club degli Investitori è una community di oltre 350 imprenditori, manager e professionisti che investono in startup, scale-up e PMI innovative fondate da imprenditori italiani.
Un investimento da parte del Club significa il coinvolgimento di un gruppo di persone la cui rete di contatti ed esperienza vale molto di più del capitale investito.

Comitato Torino Finanza

Il Comitato Torino Finanza promuove lo sviluppo di strumenti al servizio di una nuova cultura finanziaria d’impresa facendo da interfaccia tra il mondo finanziario e quello delle imprese, soprattutto medio-piccole.
Tra le attività svolte dal Comitato c’è la diffusione di nuovi strumenti finanziari, la creazione di incontri e dibattiti, la formazione degli operatori, lo sviluppo del rapporto Banca-impresa e la promozione dello sviluppo economico del Nord-Ovest.

Camera di Commercio di Torino

La Camera di Commercio di Torino è un ente pubblico che supporta e promuove lo sviluppo economico delle aziende e ne sostiene le attività imprenditoriali.
La Camera di Commercio di Torino, con il suo Comitato per l’imprenditoria femminile, è la sola Camera di Commercio italiana aderente ad IWEC Foundation. Questa organizzazione internazionale ha l’obiettivo di connettere e sviluppare una rete globale di donne imprenditrici di successo grazie alla collaborazione con Camere di Commercio internazionali e organizzazioni imprenditoriali femminili.

Intesa Sanpaolo Innovation center

Intesa Sanpaolo Innovation Center è la società del Gruppo Intesa Sanpaolo che si dedica all’innovazione. Sviluppa progetti multidisciplinari di ricerca applicata, supporta startup e accelera la business transformation delle imprese secondo i criteri dell’open innovation e della circular economy. Intesa Innovation center favorisce lo sviluppo di ecosistemi innovativi e diffonde la cultura dell’innovazione. Adotta un approccio basato sulla concretezza: con uno sguardo agli impatti immediati ma anche agli effetti a lungo termine.

OGR Tech

OGR Tech è un hub dedicato all’innovazione, all’accelerazione d’impresa e alla ricerca scientifica, tecnologica e industriale. Il suo obiettivo è avere più di 1000 nuove startup accelerate nei prossimi vent’anni, lavorando a stretto contatto con partner internazionali.
Focalizzato su innovazione e tecnologia, si occupa principalmente di intelligenza artificiale, smart mobility, gaming e blockchain. OGR Tech è la sede di un network stimolante, una community composta da ricerca applicata, startup, scaleup, PMI e grandi corporate internazionali.

CTE Next

CTE NEXT è la “Casa delle Tecnologie Emergenti” di Torino. Il suo obiettivo è trasformare Torino in un centro di ricerca e sviluppo su settori come: mobilità intelligente, industria 4.0 e servizi urbani innovativi.
CTE NEXT si integra con Torino City Lab per promuovere lo sviluppo della città sabauda, guardando al futuro e governando il cambiamento.

Unione Industriali Torino

L’Unione Industriali Torino è un’associazione che racchiude le imprese di livello territoriale aderenti a Confindustria. Sin dal 1906, anno di fondazione, rappresenta e promuove lo sviluppo delle aziende e dei loro interessi. Ai settori storici dell’industria torinese (metalmeccanica, tessile, chimica, conciaria, grafica) si sono aggiunte altre aziende. Quelle che si occupano di beni e servizi (turistico e alberghiero, logistica e trasporti, energia) e di tecnologia avanzata. Come per esempio: robotica, meccatronica, aerospaziale, information and communication technology, terziario innovativo.

Torino Social Impact

Torino Social Impact è una piattaforma aperta cui hanno aderito oltre 280 realtà tra imprese, istituzioni, operatori finanziari e soggetti del terzo settore. La missione di Torino Social Impact è rafforzare il sistema locale e qualificarlo come uno dei migliori posti al mondo per fare impresa. Si occupa di accelerare, rafforzare e promuovere i progetti, le attività e gli eventi di quelle attività che vogliono rispondere alle necessità sociali.

Finpiemonte

Finpiemonte è una società finanziaria regionale a sostegno del processo di crescita dell’economia regionale e di sviluppo, della ricerca e della competitività del territorio. Svolge attività di natura finanziaria dirette all’attuazione del documento di programmazione economico-finanziaria. 

Fondazione Sviluppo e Crescita CRT

La Fondazione Sviluppo e Crescita CRT è un ente non profit costituito per iniziativa della Fondazione CRT. Contribuisce allo sviluppo di Piemonte e Valle d’Aosta tramite investimenti a impatto sociale nei settori del social housing, della rigenerazione urbana e sociale e dell’innovazione.
La Fondazione desidera migliorare l’offerta di servizi e favorire la crescita di un ecosistema imprenditoriale sociale, fornendo risorse adeguate, ma anche stimolando lo spirito imprenditoriale.

Polo ICT

Attivato nel 2009 dalla Regione Piemonte, il Polo ICT è un network che mette in rete gli attori dell’innovazione. L’obiettivo è sviluppare progetti di ricerca, nuove opportunità di business, creare nuove partnership industriali in Italia e all’estero e organizzare incontri su tecnologie all’avanguardia.

CNA – Confederazione Nazionale Artigianato e Piccola Media Impresa

Lo Sportello CNA supporta le imprese che intendono collaborare per competere meglio senza rinunciare alla propria individualità. Inoltre aiuta le PMI a mettere a fuoco il progetto imprenditoriale e a definire obiettivi e fattibilità dell’impresa. Promuove i bandi e le misure di agevolazione degli enti locali, nazionali ed europei.

La vitalità della comunità imprenditoriale torinese gioca un ruolo fondamentale nel plasmare il panorama economico e il benessere generale della città.
Il successo dell’ecosistema torinese è strettamente legato alla forza della sua business community. Inoltre sottolinea l’importanza di promuovere un ambiente che incoraggi l’imprenditorialità, attragga gli investimenti e garantisca la crescita sostenibile delle imprese locali e della città.
Negli ultimi anni Torino si è posizionata come un polo di opportunità per gli imprenditori che credono nell’innovazione. Noi di ToTeM lo sappiamo bene perché abbiamo avuto l’onore di mappare molte startup che si stanno facendo strada. Se la tua idea imprenditoriale non è ancora stata registrata sul sito, segnalacelo al più presto!

Autore

Cristina Interliggi
Web Content Creator & SEO Copywriter

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