NextEdu è un nuovo progetto sviluppato da OGR Torino, Fondazione Sviluppo e Crescita CRT e xEdu, acceleratore leader in Europa nel supporto a startup in ambito Education con sede in Finlandia. Il programma è rivolto, quindi, a tutte le realtà innovative italiane ed europee che si occupano di tecnologie, prodotti e servizi rivolti a rinnovare la didattica e la formazione per studenti e docenti di istituti scolastici di ogni ordine e grado e per le aziende e i loro dipendenti.
Iscrizioni aperte fino al 18 marzo (a questo link) per il programma che si svolgerà da maggio a ottobre, periodo in cui le dieci startup selezionate per essere accelerate lavoreranno negli spazi delle OGR Torino. Il supporto operativo di xEdu servirà ad affiancare le startup nelle strategie di ingresso sul mercato e di internazionalizzazione delle soluzioni che propongono in ambito scolastico e professionale. Al completamento del percorso le giovani imprese accelerate avranno un rimborso delle spese sostenute e potranno entrare in contatto con investitori e con società partner di OGR Tech, durante il Demo Day di fine programma.
Massimo Lapucci, CEO di OGR Torino e Segretario Generale di Fondazione CRT, ha commentato: “L’EduTech è la nuova frontiera della formazione del capitale umano, da sempre al centro della mission di Fondazione CRT, che oggi rilancia il proprio investimento in questo ambito strategico per il presente e il futuro della next generation. Il programma è una risposta concreta a una delle principali sfide della contemporaneità: fare leva sulle potenzialità dell’intelligenza artificiale, della realtà virtuale e, più in generale, delle tecnologie digitali, per ottimizzare i processi di knowledge transfer e garantire un accesso equo e inclusivo alla good education, in linea con un obiettivo fondamentale dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. L’acceleratore selezionerà aziende che si occupano di EduTech per farle crescere e guarda al mondo corporate e a quello della riqualificazione, cioè l’insegnamento di nuove competenze per il mondo del lavoro che evolve. Se è vero che molte delle professioni future non le conosciamo ancora, tanto più dobbiamo lavorare affinché ci siano imprese che creino programmi per insegnare le skills di domani“.