Snam è una delle principali società di infrastrutture energetiche al mondo che grazie a una rete sostenibile e tecnologicamente avanzata, garantisce la sicurezza degli approvvigionamenti energetici e abilita la transizione energetica. Tramite la controllata Renovit, Snam ha sottoscritto con Sagat, gestore dell’Aeroporto di Torino, un accordo per la realizzazione di un impianto da 1,2 Mw in grado di produrre energia elettrica dall’idrogeno.
La cella a combustibile che verrà utilizzata è stata studiata e sviluppata dalla business unit Hydrogen di Snam, in partnership con l’americana Fuel Cell Energy. Si tratterà del primo impianto cogenerativo in Italia, per dimensioni e tipologia, e verrà realizzato nell’ambito del progetto Torino Green Airport. Questa fuel cell potrà essere alimentata con percentuali variabili di idrogeno in miscelazione con gas naturale, per la generazione combinata di energia elettrica e termica, e la sua installazione è prevista nel secondo trimestre del 2023.
Marco Alverà, AD di Snam, ha spiegato: “L’idrogeno avrà un ruolo chiave nel perseguimento dell’obiettivo delle zero emissioni nette in molteplici settori, incluse le infrastrutture aeroportuali e portuali. Con questo accordo forniamo all’Aeroporto di Torino una soluzione energetica efficace e innovativa in grado di abbattere da subito le emissioni e di integrare quantitativi crescenti di idrogeno per il raggiungimento della neutralità carbonica”.
Andrea Andorno, AD di Torino Airport, ha aggiunto: “L’implementazione di questa soluzione rappresenta il progetto di punta del nostro programma di sostenibilità Torino Green Airport, annunciato a luglio scorso e che raggruppa tutte le iniziative di sostenibilità dello scalo, volte alla riduzione dei consumi e delle emissioni ambientali, confermando il nostro impegno concreto in questa direzione. In Snam abbiamo trovato il partner giusto per la realizzazione di un progetto innovativo, che concorre da subito alla creazione della domanda di energia pulita come l’idrogeno e altri vettori gassosi da fonte rinnovabile certificata. Il progetto consentirà a Sagat di anticipare l’obiettivo di azzeramento delle emissioni, rispetto alla data prefissata del 2050”.