In una recente intervista rilasciata a Francesco Antonioli su La Repubblica, Luca Remmert ha condiviso le sue prospettive come presidente di Neva Sgr, l’azienda di venture capital del Gruppo Intesa Sanpaolo con sede alle OGR Torino. Remmert, che ha guidato la Fondazione Compagnia di San Paolo dal 2014 al 2016, ha messo in luce i risultati di Neva First Italia, un fondo gestito da Neva Sgr, che ha completato in anticipo il periodo di assegnazione degli investimenti il 30 giugno 2023, anziché la data di chiusura inizialmente prevista per agosto 2025. Questo successo è stato annunciato solo la scorsa settimana.
Remmert ha attribuito questo risultato precoce all’urgenza dell’economia, spiegando che l’economia richiede rapidità, sottolineando che Neva Sgr ha scelto di investire immediatamente invece di trattenere il capitale nell’ecosistema italiano dell’innovazione. Ha osservato che in Italia ci sono numerose realtà emergenti che meritano l’attenzione degli investitori.
In merito ai dati finanziari del fondo, Remmert ha rivelato che “il Fondo, dedicato a startup italiane altamente innovative e sottoscritto, oltre che da Neva Sgr, dal fondo di fondi VenturItaly e dal Fondo di co-investimento Mise — entrambi interamente gestiti da Cdp Venture Capital Sgr –, ha realizzato a oggi complessivamente sette milioni di euro di investimenti in nove startup“. Però, di queste, solo xFarm di Alessandria ha sede in Piemonte. “Torino non è più sguarnita di altre piazze. Il punto è che in Italia è meno diffusa la mentalità del venture capital. Il 70% circa di questo mercato è ancora estero, dominato da Israele e da Silicon Valley. Chi investe in queste realtà, ma anche gli stessi founder, non si accontentano di un buon reddito: intendono moltiplicare rapidamente il valore dell’azienda per poi uscirne ricavando bene per investire nuovamente in altri progetti“.
Remmert ha spiegato che si tratta sia di una questione di scala che di approccio, sottolineando che Torino ha realtà di startup meritevoli ma più piccole a causa della presenza di numerosi incubatori universitari. La differenza con modelli di crescita più efficienti e connessa a una differente mentalità che porta a scegliere di rischiare in modo più ambizioso piuttosto che progredire a piccoli passi.
Per affrontare le sfide attuali e vincere la resistenza nei confronti di una maggiore esposizione al rischio, Remmert consiglia di rafforzare i meccanismi di condivisione tra imprenditori e aspiranti tali di esperienze, best practice e storie di successo: per questo Neva Sgr sta organizzando un evento il 13 settembre presso le OGR, in cui imprese, investitori e istituti bancari potranno interagire e riflettere insieme.
Nella nostra città stanno aumentando le realtà che si occupano di social investing, con una crescita connessa di imprese e startup impegnate sul fronte della sostenibilità d’impresa. Per questo motivo Neva Sgr si è recentemente concentrata su una ristrutturazione interna per essere maggiormente allineata ai parametri ESG e, ha notato Remmert, anche le aziende stanno sviluppando internamente questa cultura: per questo Neva intende affiancarle per evitare che si tratti solo di un cambiamento di facciata e perché venga data “sostanza alla sostenibilità”.
Infine, Remmert ha affermato con orgoglio: “In meno di due anni il Fondo Neva First Italia, in collaborazione con Cdp Venture Capital Sgr, ha contribuito a far crescere l’ecosistema italiano dell’innovazione, favorendo la raccolta totale da parte di quelle 9 startup altamente innovative di oltre 160 milioni di euro, 33 dei quali provenienti dal Fondo Neva First, il veicolo di Neva Sgr per gli investimenti a livello globale. Anche in Piemonte i capitali non mancano: i giovani che hanno una buona idea di impresa devono però dimostrare visione, coraggio, intuizione e fame di futuro per trovare il sostegno di cui hanno bisogno, visto che gli investitori non mancano“.
(Fonte: La Repubblica)