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Il tuo profilo LinkedIn non è il tuo CV (pt.1)

Scopri tutti i segreti per curare al meglio la tua presenza su LinkedIn

Risorsa realizzata da Anna Giannalia – Digital & Content Strategist

Quando ho aperto il mio profilo LinkedIn non pensavo che l’avrei usato davvero. L’ho creato subito dopo la laurea triennale, per trovare un lavoro part time prima della magistrale. Poi sono arrivata all’università a Torino e un professore della magistrale disse che le comunicazioni le avrebbe fatte solo sul gruppo LinkedIn. La frase più ripetuta è stata “Ma cosa è LinkedIn?”, seguita da “Ma che cosa c’entra LinkedIn?!”. 

È stato lì che ho capito che LinkedIn non era solo un CV virtuale.

Lo so che la prima impressione è quella. Devi inserire i tuoi dati personali, la tua esperienza formativa e quella lavorativa, le tue competenze, i tuoi hobby…ma ti assicuro che non è un CV.

Pensare che LinkedIn sia solo questo è come pensare che Instagram sia solo un album di foto, e Facebook una raccolta di pettegolezzi, Twitter a quel punto diventa un’evoluzione di una piazza di paese e Pinterest una rivista di moda. E non sono questo!

Lo ammetto. Io l’ho capito solo dopo aver risposto al primo post e aver ricevuto le prime richieste di connessione. L’ho capito dopo aver pubblicato il primo articolo e aver ricevuto messaggi di persone interessate al prodotto che cercavo di vendere. L’ho capito quando ho cominciato a fare networking e ho realizzato che le connessioni non erano solo un numero, ma persone che possono aiutarti realmente. L’ho capito quando ho cominciato ad avere un profilo attivo e la gente ha iniziato a chiedermi dei consigli.

A quel punto è nato l’amore. Il mio profilo LinkedIn non è il mio CV, è ME STESSA. Ci sono i miei dati, le mie esperienze, le mie competenze, i miei interessi, i miei pensieri, le mie parole.

LinkedIn non è il tuo CV, è la tua presentazione. Ogni post, ogni articolo, ogni commento, fanno vedere agli altri una parte di te. Danno una tua immagine al mondo. Sono la tua Landing Page.

TUTTO È SUL WEB

Se cerchi il mio nome su Google puoi trovare la foto di me a 12 anni che pubblicizzo il calendario cittadino, i miei articoli sulla Juventus e la morte della mia omonima nel 1829 (giuro, è tutto vero). Siamo nell’era 4.0, dove tutto è online. Pensi davvero di poterti presentare al mondo con un CV in formato A4?

Questo è lo scopo di questa guida. Capire come costruire un profilo LinkedIn efficace, in grado di presentarti. Non importa se il tuo scopo è quello di trovare un nuovo investitore, di vendere il tuo prodotto o di cercare un nuovo impiegato, l’importante è farlo con un profilo ben fatto.

Un’immagine vale più di mille parole

Sai cosa porta qualcuno a visitare il tuo profilo? È così semplice che probabilmente nemmeno ci hai mai riflettuto. È così scontato che sembra assurdo doverne parlare.

Il tuo profilo viene aperto dopo aver visto la tua foto profilo! Essenzialmente per due semplici motivi:

  1. la foto è così assurda da portare il visitatore a volerla vedere da vicino;
  2. la foto ispira la giusta fiducia nel visitatore e lo spinge ad aprire il profilo.

Qualche tempo fa un amico mi ha scritto di aver mandato un centinaio di candidature con LinkedIn e di non aver mai ricevuto risposta e la cosa mi insospettiva davvero. So quante esperienze ottime ha avuto, ha un background perfetto per il suo settore e si è appena trasferito in una delle città dove la domanda supera l’offerta. Poi ho visto la sua foto profilo.

Sembrava un condannato a morte. Viso inespressivo su sfondo bianco. Non ispirava fiducia nemmeno a me che lo conosco da anni.

Curiosando nella sezione “Rete”, osservando i profili in “Consigliato per te” ho visto di tutto. Ovviamente la privacy impedisce di mostrare esempi concreti di foto da evitare, ma possiamo comunque lavorarci su.

Ecco allora la top 5 delle foto da evitare

  1. Quella risalente a decenni fa: i “vecchi tempi” lasciamoli ai racconti.
  2. Quella in costume da bagno: pensavo di aver sbagliato social, e invece no, era davvero LinkedIn. E no, non va bene nemmeno se il tuo lavoro è quello di modello, indossatrice o promoter.
  3. Il viso nascosto: come può essere d’aiuto una foto in cui nemmeno ti si vede in faccia?
  4. Facce inespressive o con espressioni negative: vi ricordate quando ho accennato all’importanza della fiducia?
  5. Foto con altre persone: non importa se la seconda persona in questione è Steve Jobs, in foto devi esserci solo tu.

Non hai bisogno di un fotografo professionista per avere una buona foto, né tanto meno è necessario stare lì a pensarci a lungo.

Ma quali caratteristiche deve avere allora una buona foto profilo?

  • Il viso deve essere frontale, o comunque non di profilo, ben visibile;
  • deve essere ben illuminata: non dico che deve essere evidente anche il neo sulla fronte, ma far vedere almeno tutti i caratteri somatici mi pare il minimo;
  • sorridete, non state firmando una condanna a morte, volete solo essere riconoscibili;
  • non troppo ravvicinata né troppo distante, devo poterti vedere il viso, non contare le lentiggini;
  • la cosa più importante: la foto deve essere pubblica. Perché nasconderla? A meno che tu non sia sotto protezione o che il tuo scopo sia quello di non farti disturbare da fan impazziti, devi dare modo alle persone di capire chi ha visto il suo profilo o chi gli ha mandato una richiesta.

Non avere una foto equivale al non ispirare fiducia. E in un social la fiducia è fondamentale.

Profilo LinkedIn multilingue: serve davvero?

Quanto è utile l’inglese su LinkedIn? La risposta è semplice: dipende.

Dipende dal contesto in cui lo usi, qual è il tuo scopo, qual è il pubblico a cui ti rivolgi. Certo, se lavori in una realtà internazionale o se il tuo obiettivo è comunque quello, allora il profilo in inglese è davvero necessario.

STOP! Non andare a rivoluzionare il tuo profilo. Prima finisci di leggere!

L’inglese è ormai fondamentale, ma lo è ancora di più la lingua madre. Ok, essere internazionali ci apre le porte, ma se più dell’50% del tuo network è italiano non ti serve scrivere e pubblicare in inglese. Molto probabilmente finiresti solo per fare la figura della persona che se la tira.

Proprio qualche giorno fa ho visto il post di un collegamento su LinkedIn che mi ha lasciato perplessa. Aveva condiviso un post della pagina italiana di una famosa azienda internazionale, dove mostrava immagini in italiano, e lui ha commentato in inglese, utilizzando tra l’altro un linguaggio grammaticalmente scorretto. Perché? Utilizzare l’inglese non è fondamentale, può essere utile in determinati contesti, ma non deve essere necessariamente presente nel profilo.

Può essere utile se stai cercando lavoro all’estero, o se hai contatti frequenti con persone straniere, ma questo non significa che i tuoi post devono rivolgersi a loro. Sta qui la differenza fondamentale. Avere il profilo in inglese può essere utile. Scrivere in inglese no, soprattutto se la tua audience è principalmente italiana. Io parlo dell’inglese perché è la lingua più utilizzata nell’ambito lavorativo, ma naturalmente vale lo stesso discorso anche per il francese. lo spagnolo, il tedesco…

Conosco un ragazzo italiano che lavora per una startup inglese che produce edifici smart in Brasile. Il suo profilo è tradotto in italiano perché è la sua lingua madre, in inglese perché vive in Gran Bretagna, e in portoghese perché la startup si rivolge a quel pubblico e ha ritenuto necessario ispirare la giusta fiducia anche a quella parte del mondo. 

Ma quindi, come farlo questo profilo multilingue? Semplice, con l’opzione “Profilo in un’altra lingua”.

Come fare

Vai sulla pagina profilo. In alto a destra troverai la scritta “Aggiungi il tuo profilo in un’altra lingua”.

La funzionalità permette di creare diverse versioni del tuo profilo in diverse lingue: puoi usare quindi più idiomi, ma ovviamente puoi creare una sola versione per ogni lingua.

Scegli la lingua che vuoi utilizzare tra le 45 lingue proposte, inserisci nome e cognome e un breve sommario che ti rappresenti e il gioco è fatto!

Da ora, ogni volta che farai una modifica al tuo profilo, LinkedIn ti chiederà di aggiornare anche la seconda lingua del profilo.

Nella scheda di modifica, infatti, troverai la scheda “Inglese” per poter aggiornare il profilo anche in questa seconda lingua, e troverai altre le schede corrispondenti alle altre lingue aggiunte.

Nel caso in cui dimenticassi di aggiornare il profilo nelle altre lingue sarà LinkedIn stesso a ricordartelo con un avviso popup.

Seleziona “No grazie” e traduci le nuove informazioni e il gioco è fatto! Cosa stai aspettando quindi?

Autore

Anna Giannalia
Digital & Content Strategist

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