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Ricerca sulle Startup e PMI Innovative di Torino: tre startup torinesi a confronto

Aerospazio, cybersecurity e biotech: le opinioni di tre realtà attive sul nostro territorio a proposito dell’ecosistema locale dell’innovazione.

Ieri mattina, al Talent Garden Fondazione Agnelli, è stata presentata la Ricerca Annuale sulle Startup e PMI Innovative di Torino, condotta da Club degli Investitori con il contributo di Camera di commercio di Torino, ESCP Business School, ToTeM Torino Tech Map e con il supporto di UniCredit.

Durante l’evento Alisa Sydow, Assistant Professor del corso in Entrepreneurship del campus torinese di ESCP Business School, ha incontrato Paolo Madonia, Giulio Coluccia e Emilio Hirsch in rappresentanza, rispettivamente, delle startup Aiko, ToothPic e Kither Biotech.

Aiko è un’azienda deep tech, che si occupa di trovare applicazione all’intelligenza artificiale in campo aerospaziale per rendere possibili missioni spaziali autonome che risolvano problemi di scalabilità nel settore.

ToothPic, spin-off del Politecnico di Torino, si occupa di cybersecurity attraverso una tecnologia sviluppata dall’Ateneo di Corso Duca degli Abruzzi che è stata prima destinata ad applicazioni di ricerca per poi crescere grazie al trasferimento tecnologico. Grazie a ToothPic i sensori fotografici dei dispositivi mobili possono diventare uno strumento sicuro di autenticazione che può avere applicazioni nel campo banking, nelle assicurazioni o nell’utilizzo delle identità digitali come lo SPID.

Kither Biotech è una startup di prodotti farmaceutici che concentra le sue attività di R&S sullo sviluppo di nuovi farmaci per trattare le malattie infiammatorie croniche, specialmente quelle polmonari come la fibrosi cistica o la fibrosi idiopatica. Attualmente è in fase di partenza la fase di test con gruppi selezionati di pazienti.

Perché voi che lavorate in ambiti deep tech lo fate proprio a Torino?

Aiko: Abbiamo iniziato da Torino essenzialmente per motivi professionali. Torino offre un ottimo sostrato per le nostre attività grazie al Politecnico di Torino, un polo d’attrazione di talenti in campo tecnico, e grazie a tanti sforzi che stanno contribuendo a rendere la città un’eccellenza aerospaziale, finora a livello nazionale ma prossimamente anche a livello europeo.

Toothpic: Torino per noi non è stata una scelta ma un percorso che si è sviluppato naturalmente. Nascere come spin-off del Politecnico di Torino ci ha avvantaggiati nello stringere legami importanti sia con l’incubatore I3P che con il Club degli Investitori.

Kither: Torino ha competenze e capacità incredibili. È una città storicamente capace di gestire l’innovazione, basti pensare a quanti premi Nobel torinesi ci sono stati nella storia o a quanti accademici che hanno fatto la differenza nel cambiare completamente i propri settori disciplinari si sono formati o hanno condotto la propria vita professionale a Torino.

La ricerca, però, ha evidenziato che a Torino c’è molta varietà di competenze tecniche ma ancora alcune mancanze sotto il punto di vista di quelle manageriali…

Kither: Per noi avere nel team persone con una grande esperienza manageriale è stato fondamentale per il percorso di crescita, però avevamo già internamente queste figure. Effettivamente, nel cercarle all’esterno ci sono state delle difficoltà. A Torino manca ancora questa competenza radicata sul territorio, nonostante la sua storia imprenditoriale.

Giulio, qual è la tua esperienza con gli investitori torinesi?

Toothpic: Il nostro primo round del 2018 è stato sicuramente agevolato dai nostri legami con il Politecnico, lo abbiamo ottenuto infatti dopo essere entrati in contatto con un fondo che sosteneva la ricerca pubblica. Diciamo che si è trattato di una coincidenza fortunata. Il secondo round, invece, è stato agevolato dal nostro percorso di incubazione e dagli incontri periodici che I3P organizzava per mettere in contatto le startup residenti con il Club degli Investitori. Il fatto che ci sia stata un’agevolazione non significa che sia stata una strada semplice ma sicuramente la nostra impressione è che l’esistenza di un ecosistema e di legami forti sul territorio siano due fattori che indirizzano e polarizzano molto.

Paolo, uno dei vantaggi per una startup come Aiko che vi è stato offerto dal territorio?

Aiko: Come già detto assolutamente la vicinanza, la presenza e la proattività del Politecnico di Torino, io lo reputo una fucina di talenti davvero spettacolare in Italia. Anche il modo in cui mettono a terra le idee e le circondano di una rete di supporto di enorme valore, attraverso l’incubazione di I3P, è qualcosa che ha davvero grande valore per chi voglia fare startup. Personalmente ci ha facilitato moltissimo nel percorso iniziale, sono state sicuramente due “forze” cardine che ci hanno permesso di circondarci di talenti fin da subito.

Autore

Luca Coppolella
Head of Content

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