La NASA ha scelto di collaborare con Argotec, azienda torinese che fattura 7 milioni € di proprietà di David Avino, per due missioni spaziali: i satelliti dell’azienda torinese scelti sono ArgoMoon e LiciaCube.
ArgoMoon è uno dei dieci satelliti montati all’interno del razzo SLS Space Launch System per il primo lancio di test della NASA all’interno della missione spaziale Artemis 1. Il cubesat, dal peso di circa 14 kg, è stato commissionati da Agenzia Spaziale Italiana e avrà il compito di raccogliere immagini che testimonino l’attività del nuovo razzo, che dovrebbe portare la prima donna sulla Luna nel 2025, che al momento del rilascio non potrà inviare segnali verso Terra. ArgoMoon utilizza un software di navigazione autonoma sviluppato appositamente dall’azienda torinese per questa missione.
La missione di ArgoMoon durerà circa 6 mesi e terminerà con una serie di manovre orbitali che lo porteranno in orbita stabile intorno al Sole. Questa missione permetterà anche la validazione di nuove tecnologie da applicare ai nanosatelliti, specialmente per quanto riguarda i sistemi di telecomunicazione, il controllo di assetto e orbitale e la resistenza dei componenti alle radiazioni presenti nello spazio profondo.
L’altro satellite Argotec, LiciaCube, è entrato in azione la notte del 12 settembre, nel contesto della missione Dart dell’agenzia spaziale statunitense NASA. I test serviranno a simulare scenari di impatto di asteroidi con il nostro pianeta e a valutare la possibilità di cambiarne la traiettoria. Questa è la prima missione di difesa planetaria utile a misurare l’efficacia di un’operazione di deviazione di un corpo celeste, per sventare eventuali minacce per il pianeta.
Il satellite è stato disegnato e costruito dall’azienda spaziale torinese, finanziato da Agenzia Spaziale Italiana. Durante i test dovrà staccarsi dalla sonda utilizzata per lanciarlo nello spazio profondo e seguirla fino al 27 settembre quando questa, dopo un viaggio lungo ben 14 milioni di chilometri, si schianterà contro l’asteroide Didymos Dimorphos.
LiciaCube, durante l’impatto, dovrà documentare l’evento scattando una serie di immagini utili al team della missione Dart per studiare lo scenario in modo da poter mettere a punto operazioni specifiche di difesa, se necessarie. Una squadra seguirà da Torino il distacco del satellite dalla sonda, il momento dell’impatto e tutte le fasi della missione, iniziata a novembre 2021.
(Foto: ArgoTec)