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Alla caccia di un’idea di startup (pt. 1)

La risorsa che ti darà l'aiuto che ti serve per riordinare le idee... mentre cerchi le idee!

In questo articolo parleremo di come trovare idee per una startup: questa risorsa fa al caso tuo se non hai ancora un’idea e vuoi trovarne una o se ne hai una ma non hai ancora la certezza che sia proprio quella che vuoi seguire.

Le idee di startup sono un concetto fragile. Nessuno, nemmeno il VC migliore al mondo, può sapere con assoluta certezza quali idee avranno successo. Ovviamente è possibile individuare degli scenari di successo sulla base di osservazioni statistiche basate sul fatto che certe tipologie di idee e certi modi di generarle hanno avuto più frequentemente maggiori probabilità di successo.

Partiamo dagli errori più diffusi nella fase di generazione di un’idea di startup.

Errore n° 1

Credere di aver bisogno di trovare un’idea irresistibile per iniziare

C’è chi crede che la strada per il successo passi inevitabilmente dall’avere un’idea brillante. Sbagliato. O meglio, non del tutto corretto. Non si può rimanere schiavi dell’attesa dell’idea del secolo, prima di iniziare a lavorare su un progetto di startup. A volte il successo è avere un’idea iniziale buona, quindi non necessariamente la più geniale dell’Universo, ed essere in grado di elevarla con un’esecuzione e dei processi perfetti. Ad esempio, Amazon non è stato il primo e-commerce mai esistito al mondo ma ha saputo lavorare in maniera impareggiabile sui processi logistici.

Errore n° 2

Fiondarsi sulla prima idea che viene in mente, senza fermarsi a pensare in maniera critica alla sua bontà

Il raggiungimento del successo è un lavoro duro ed estenuante. Quindi vale davvero la pena di fare una fatica titanica per dedicarsi alla prima cosa che ti è venuta in mente? Probabilmente il più delle volte ha senso tirare il freno a mano un momento e decostruire l’idea che si ha avuto, per capire se valga gli sforzi che si prospettano per realizzarla. Ovviamente questo scenario è opposto a quello precedente, con buona approssimazione la virtù sta nel mezzo tra questi due approcci estremi e la scelta migliore da fare e lavorare sul proprio punto di partenza prima che su quello di arrivo.

Errore n° 3

Iniziare con una soluzione invece che con un problema

Nella teoria imprenditoriale esiste il concetto di job to be done: quando compro un trapano non sto comprando quell’oggetto perché desidero possederlo in quanto tale ma, essenzialmente, sto comprando il lavoro che può fare quell’utensile per me. Estremizziamo: io voglio comprare un buco nel muro ma è qualcosa che non esiste tangibilmente in commercio e, quindi, compro ciò che può procurarmi quel buco. Di conseguenza, per imparare a vendere buchi nei muri non si può pensare di iniziare fantasiosamente a vendere pareti prêt-à-porter già forate (la soluzione) ma occorre intuire che l’idea giusta è vendere un oggetto che risponda all’esigenza di bucare delle pareti che, molto più logicamente, già si possiedono (il problema).

Errore n° 4

Credere che le idee di startup siano difficili da trovare

Ogni problema quotidiano, reale, condiviso e diffuso è potenzialmente un’idea di startup pronta per essere colta da qualche aspirante imprenditore o imprenditrice. E dato che ci sono moltissimi problemi reali irrisolti nel mondo questo significa che ci sono moltissime idee di startup che nessuno ha ancora avuto.

Nella prossima parte parleremo di come imparare a notare e distinguere le buone idee di startup e sviluppare un sesto senso che ti permetta di vedere ovunque e continuamente delle nuove opportunità ogni volta che noti un problema da risolvere.

Autore

Luca Coppolella
Head of Content

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