Hanno mai potuto scorgere rimirando i cieli, lorsignori et madame, macchinari in grado di spiccar volo d’uccello? Non di carne ma di meccanica fattura le loro membra, non di piume ma d’ingranaggi gli scheletri delle loro ali distese al sole. Non s’ode pigolare o tubare ma solo fracasso di ferraglia nei loro nidi. Lo chiamano, oggi, progresso.
Avremmo potuto aprire così questo articolo se Torino Tech Map fosse stato un almanacco della seconda metà del ‘400 e avessimo dovuto parlare dei prototipi di macchine volanti di Leonardo da Vinci. Invece siamo nel 2020 e non abbiamo a che fare con da Vinci ma con Leonardo S.p.A., la controllata statale che farà volare su Torino le sue macchine volanti: i droni per le consegne con cui avvierà una sperimentazione in ambito di logistica commerciale, in accordo con il Comune di Torino.
Il primo tentativo nel 2019 da parte dell’allora Assessore all’Innovazione per il Comune di Torino Paola Pisano, oggi Ministro dell’Innovazione Digitale, ha aperto la pista per l’attuale via libera dato all’azienda specializzata in aerospazio, difesa e sicurezza. Le arterie lungo le quali verranno fatti muovere i droni seguiranno i principali corsi d’acqua che attraversano la città, lungo i quali si troveranno i loro drop point, e avranno il loro “nido” in un base logistica collocata fuori città. Al momento del lancio, che pandemia permettendo dovrebbe avvenire proprio in questi mesi, verranno usati dei modelli in grado di trasportare solo un carico massimo di 25 kg.
Proprio nel mese di settembre, negli USA, Amazon ha ottenuto da parte della Federal Aviation Administration il permesso di effettuare consegne aeree con il suo servizio Amazon Prime Air, vedendosi riconosciuto lo status di vettore aereo che permetterà all’azienda di far alzare in volo i suoi droni-corriere. Per la prima volta in questo settore, però, la creatura di Jeff Bezos non è stata la prima della classe: Google Wing, già in attività da un anno, in questi mesi di pandemia e conseguenti lockdown ha registrato una grandissima crescita delle sue consegne nei paesi in cui è autorizzata al volo (Finlandia, Australia e Stati Uniti).
Prepariamoci, allora, a ritirare presto i nostri pacchi dalla finestra anche sotto la Mole: almeno i droni non dovrebbero giudicarci male vedendoci in pigiama, pantofole e capelli arruffati!