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Come acquisire clienti B2B e B2C per la tua startup (Parte 1)

Uno degli aspetti più impegnativi per una startup è trovare e fidelizzare i clienti. Vediamo quali sono i passaggi fondamentali da seguire per ottenere il massimo dal tuo business!
Come trovare e mantenere clienti per la tua startup b2b e b2c

Che tu stia puntando a un mercato B2B (business-to-business) o B2C (business-to-consumer), la strategia di acquisizione deve essere efficace, mirata e sostenibile. Ecco una guida per aiutarti a ottenere risultati in entrambi i contesti.

Comprendere il proprio target

La chiave per acquisire clienti è conoscere profondamente il proprio pubblico.

  • Per il B2B, analizza il settore, identifica i decisori aziendali e comprendi le loro necessità, che spesso riguardano efficienza, ROI (return on investment) e semplificazione dei processi.
  • Per il B2C, concentrati su comportamenti, abitudini d’acquisto e motivazioni emotive dei consumatori.

Approfondire le caratteristiche del proprio target è essenziale per costruire strategie di marketing efficaci e personalizzate. Ecco gli strumenti più utili per raccogliere dati e analizzare il pubblico:

1. Strumenti di analisi dei dati

  • Google Analytics: permette di monitorare il comportamento degli utenti sul tuo sito web: età, sesso, provenienza geografica, interessi e molto altro.
  • Meta Business Suite: fornisce dati demografici e comportamentali del pubblico che interagisce con le tue pagine Facebook e Instagram.
  • HubSpot: una piattaforma di inbound marketing che offre strumenti per analizzare i visitatori, il loro comportamento e la loro posizione nel funnel di vendita.

2. Sondaggi e questionari

  • Google Forms/Typeform: utili per raccogliere informazioni dirette tramite sondaggi. Puoi porre domande per capire bisogni, preferenze e caratteristiche del tuo target.
  • SurveyMonkey: una piattaforma professionale per creare questionari più complessi e raccogliere dati quantitativi e qualitativi.
  • Hotjar: combina sondaggi sul sito con mappe di calore per capire meglio cosa cercano i visitatori.

3. Social Listening e analisi delle conversazioni online

  • Brandwatch/Talkwalker: per monitorare ciò che il tuo pubblico dice online riguardo ai tuoi prodotti, al tuo marchio o ai competitor.
  • Hootsuite Insights: analizza trend e discussioni sui social media, permettendoti di capire il sentiment del tuo target.
  • BuzzSumo: identifica i contenuti più popolari tra il tuo pubblico e individua influencer pertinenti.

4. Analisi comportamentale su sito e App

  • Hotjar: oltre ai sondaggi, offre mappe di calore e registrazioni delle sessioni per analizzare come i visitatori interagiscono con il tuo sito.
  • Crazy Egg: simile a Hotjar, consente di analizzare i click, lo scorrimento delle pagine e altre metriche per capire l’interazione con il sito.
  • Mixpanel: specializzato nell’analisi del comportamento degli utenti in App o piattaforme digitali.

5. CRM e database esistenti

  • Salesforce: registra ogni interazione con i tuoi clienti, fornendo dati utili su preferenze, abitudini di acquisto e comportamenti.
  • Zoho CRM: un’alternativa più economica per raccogliere e analizzare informazioni sui clienti.

6. Analisi competitor

  • SEMrush/Ahrefs: strumenti per capire il comportamento online del pubblico della tua concorrenza, analizzando traffico, parole chiave e contenuti di successo.
  • SimilarWeb: fornisce una panoramica sul pubblico dei siti concorrenti, inclusi interessi e comportamenti.

7. Strumenti per creare personas

  • Xtensio: una piattaforma per creare profili di “buyer personas” basati sui dati raccolti.
  • MakeMyPersona di HubSpot: ti guida nel processo di creazione delle personas attraverso domande specifiche.

8. Analisi qualitativa (interviste e focus group)

Creare una proposta di valore unica

La tua startup deve distinguersi. Sia in B2B che in B2C, è essenziale rispondere alla domanda: “Perché qualcuno dovrebbe scegliere il mio prodotto o servizio?”

Creare una proposta di valore unica (Unique Value Proposition, UVP) è essenziale per differenziare il proprio prodotto o servizio dalla concorrenza e convincere i clienti che si è la scelta migliore. Ecco una guida per sviluppare la tua UVP:

1. Comprendi il tuo target

Conosci profondamente il tuo pubblico per identificare i suoi bisogni, problemi e desideri.
Come farlo:

  • Usa dati e analisi: strumenti come Google Analytics, Meta Insights o sondaggi su Typeform.
  • Parla direttamente con i clienti: focus group, interviste, feedback.
  • Studia le buyer personas: Chi sono i tuoi clienti ideali? Quali sono le loro motivazioni?

2. Analizza i concorrenti

Capire cosa offrono i tuoi concorrenti ti aiuta a distinguerti.

  • Studia il loro marketing: visita i loro siti web, leggi le recensioni, analizza i loro punti di forza e debolezza.
  • Identifica i gap di mercato: cerca aree in cui i concorrenti non soddisfano pienamente il bisogno del cliente.

3. Definisci i tuoi punti di forza

Chiediti cosa rende il tuo prodotto o servizio unico rispetto alla concorrenza. Puoi distinguerti su vari aspetti:

  • Qualità del prodotto: materiali, prestazioni, durata.
  • Esperienza del cliente: supporto, personalizzazione, convenienza.
  • Prezzo: costo inferiore o rapporto qualità/prezzo superiore.
  • Mission aziendale: valori o impatto sociale/ambientale che attraggono il tuo target.

4. Articola i benefici principali

Concentrati sui vantaggi concreti che il cliente otterrà scegliendo te. Rispondi a queste domande:

  • Quale problema risolvi?
  • Quale desiderio soddisfi?
  • Come migliorerai la vita del cliente?

Nel caso del B2B: enfatizza i risultati tangibili, come la riduzione dei costi o il miglioramento della produttività.
Invece per il B2C: punta su esperienze, emozioni e vantaggi pratici per il cliente.

5. Usa un linguaggio chiaro e diretto

La tua UVP deve essere semplice, comprensibile e immediata. Evita gerghi complicati o promesse troppo generiche.
Una struttura efficace prevede:

  • Headline: una frase breve e impattante che catturi l’attenzione.
  • Sub-headline: spiega i dettagli del valore offerto.
  • Visual support: includi immagini o grafici per rafforzare il messaggio.

6. Testa la proposta

Non dare per scontato che la tua UVP funzioni. Testala con il tuo pubblico e ottieni feedback attraverso:

  • A/B Testing: prova diverse versioni della proposta di valore (headline, tono, messaggi).
  • Raccogli feedback diretto: i clienti capiscono il tuo messaggio? Lo trovano convincente?

7. Integrala in tutti i canali

Una volta definita la tua UVP, utilizzala in modo coerente su:

  • Sito web (homepage, landing page, descrizioni dei prodotti).
  • Comunicazioni di marketing (annunci, e-mail, social media).
  • Comunicazioni interne e con il team di vendita.

Esempi di Proposta di Valore Unica

  1. Uber: “Una corsa più economica di un taxi, disponibile in pochi minuti.”
  2. Apple: “Think different” (offre innovazione e design unico).
  3. Amazon Prime: “Consegne rapide, film e serie TV: tutto in un unico abbonamento.”

Come creare una proposta di valore efficace? Con questo Template!

Utilizza questa struttura, sostituendo alle parole tra parentesi, i dati che riguardano il tuo prodotto o servizio.

  • Per [target] che [problema/desiderio], offriamo [soluzione] che [beneficio principale].
  • A differenza di [concorrente], il nostro prodotto/servizio offre [differenziazione unica].

Costruire una strategia digitale

La presenza online è cruciale. Ecco come impostarla per B2B e B2C:

Per il mercato B2B:

  • LinkedIn: una piattaforma essenziale per connetterti con decision-maker e creare contenuti educativi come articoli o white paper.
  • Email marketing: crea campagne personalizzate per promuovere case study, demo o offerte mirate.
  • SEO e SEM: ottimizza il sito web della tua startup per parole chiave di nicchia e investi in annunci mirati su Google Ads per raggiungere aziende specifiche.

Per il mercato B2C:

  • Social Media Marketing: Instagram, Facebook e TikTok sono fondamentali per raggiungere i consumatori con contenuti visivi accattivanti.
  • Influencer marketing: collabora con influencer rilevanti per il tuo settore per aumentare la visibilità del tuo brand.
  • Campagne pubblicitarie mirate: usa strumenti come Facebook Ads e Google Ads per segmentare il tuo pubblico in base a interessi e abitudini.

Offrire prove gratuite o demo

Un modo efficace per acquisire clienti, specialmente nel settore B2B, è permettere loro di provare il tuo prodotto o servizio gratuitamente. Le prove gratuite riducono il rischio percepito, dando ai clienti la possibilità di testare i benefici in prima persona. Nel B2C, si può pensare a campagne promozionali, campioni omaggio o sconti iniziali per attirare nuovi utenti.

L’offerta di prove gratuite o demo può essere un’ottima strategia per acquisire clienti, soprattutto in mercati competitivi o per prodotti/servizi complessi, ma la sua efficacia dipende da diversi fattori. Ecco un’analisi dei vantaggi, delle limitazioni e delle situazioni in cui può essere più utile.

Vantaggi delle prove gratuite e delle demo

  1. Riduzione del rischio percepito: i potenziali clienti hanno spesso esitazioni nell’acquisto a causa del rischio percepito (es. “E se non funziona per me?”). Una prova gratuita elimina questa barriera, dando loro fiducia.
  2. Esperienza diretta del valore: i clienti possono provare il prodotto/servizio in prima persona, comprendendone i benefici. È particolarmente utile per:
    • Software SaaS (es. Canva, Dropbox).
    • Prodotti costosi o innovativi che richiedono “dimostrazioni sul campo”.
  3. Generazione di fiducia: dimostrare trasparenza e sicurezza nella qualità del prodotto aumenta la credibilità del brand.
  4. Acquisizione di dati e feedback: durante la prova gratuita, puoi raccogliere informazioni preziose sul comportamento degli utenti, migliorando il prodotto o personalizzando le offerte future.
  5. Coinvolgimento e fidelizzazione: una buona esperienza durante la prova aumenta la probabilità che il cliente si converta e rimanga fedele nel tempo.

Limitazioni e sfide delle prove gratis e delle demo

  1. Costi: offrire prove gratuite può essere costoso, soprattutto per prodotti fisici o servizi che richiedono risorse significative (es. tempo, materiali, personale).
  2. Clienti non qualificati: potresti attirare persone interessate solo alla gratuità, senza alcuna intenzione di acquistare. Questo problema è particolarmente comune nei modelli freemium.
  3. Bassa conversione: se la prova non è progettata bene o il valore non viene comunicato chiaramente, molti utenti potrebbero abbandonare senza convertirsi in clienti paganti.
  4. Complessità del prodotto: se il tuo prodotto richiede una curva di apprendimento elevata, una prova breve potrebbe non essere sufficiente a mostrare il valore.

Quando è efficace offrire una prova gratuita o una demo?

  1. Prodotti digitali e SaaS: è una strategia consolidata nel mondo software (es. Netflix, Spotify, HubSpot) dove il costo marginale per utente è basso.
    • Es: “Prova gratuita di 14 giorni senza carta di credito”.
  2. Prodotti nuovi o poco conosciuti: se il tuo prodotto è innovativo e il pubblico non ne comprende appieno il valore, una prova gratuita o una demo può eliminare lo scetticismo.
  3. Segmenti di mercato con bassa fiducia iniziale: mercati in cui i clienti sono particolarmente attenti ai costi o al rischio, come startup o PMI.
  4. Vendite B2B: una demo è fondamentale nei cicli di vendita complessi per convincere i decision-maker mostrando come il prodotto risolva specifici problemi aziendali.

Come massimizzare l’efficacia della prova gratuita o della demo?

  1. Definisci un obiettivo chiaro
    • Vuoi che gli utenti si abituino all’uso del tuo prodotto?
    • Vuoi generare curiosità e interesse?
    • Vuoi raccogliere lead qualificati?
  2. Crea un onboarding efficace: assicurati che gli utenti comprendano subito il valore del prodotto. Fornisci guide, video tutorial o un’assistenza dedicata per accompagnarli.
  3. Limita il tempo o le funzionalità: una durata limitata (es. 7 o 14 giorni) o una versione con funzionalità base può motivare l’utente a convertirsi a un piano a pagamento.
    • Es: Canva Free vs. Canva Pro.
  4. Aggiungi una Call-to-Action chiara: durante o al termine della prova, guida l’utente verso il passo successivo con promozioni, reminder o offerte speciali.
  5. Segmenta i potenziali clienti: filtra i partecipanti per assicurarti di attrarre solo lead qualificati (es. richiedendo un’e-mail aziendale o dettagli sul profilo).

Esempi di prove gratuite di successo

  • Spotify: “3 mesi gratis di Premium” – crea un’abitudine all’uso del servizio, rendendo difficile tornare alla versione gratuita.
  • HubSpot: demo personalizzate per mostrare come i loro strumenti SaaS risolvano specifiche problematiche aziendali.
  • Glovo: prima consegna gratuita per abituare i clienti al servizio.

Prova gratuita vs demo: quando usarle?

  • Prova Gratuita: ideale per prodotti intuitivi che i clienti possono usare in autonomia.
  • Demo: perfetta per prodotti complessi o B2B, in cui un rappresentante deve mostrare il valore.

A che punto è la tua startup? Entra nell’ecosistema dell’innovazione torinese per aumentare le possibilità di far conoscere il tuo prodotto o il tuo servizio e continua a seguirci: presto in arrivo la seconda parte di questa risorsa!

Autore

Cristina Interliggi
Web Content Creator & SEO Copywriter

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